martedì 13 agosto 2013

Numero due della CIA: Siria la piu’ grande minaccia per la sicurezza americana

Майкл Морелл


Foto: EPA

Nel mondo gli esperti continuano a discutere le dichiarazioni dell’ormai ex primo vice direttore della CIA, Michael Morell, che due giorni fa ha rilasciato una lunga intervista all’autorevole quotidiano Wall Street Journal.

Nella sua intervista Morell ha detto che la violenza che sta sconvolgendo la Siria potrebbe abbracciare anche l’Iraq, il Libano, l’Iran e altri paesi. Di mese in mese nel paese sta crescendo il numero di combattenti stranieri che militano nelle file dei gruppi legati ad Al-Qaida. Cio’ contribuisce ad avvicinare l’eventuale caduta del governo.

Le parole di Morell vengono interpretate in modi diversi. C’e’ chi crede che sia una manovra per distrarre l’attenzione dallo scandalo della NSA. Una notevole parte degli esperti dice invece che Morell non fa altro che esprimere gli umori di chi, alla Casa bianca e al Congresso, crede che in Siria non abbia piu’ senso puntare unicamente sul sostegno delle bande armate.

La politica estera degli USA viene decisa dal presidente. In questo senso, dice l’analista dell’Istituto delle ricerche strategiche russo, Vladimir Kozin, non c’e’ nessun cambiamento in vista.

Non credo che di punto in bianco la posizione degli USA possa diventare filosiriana o filogovernativa. Si continuera’ a seguire la linea dura, basata su duplici standard. Come prima la politica puntera’ sugli aiuti militari e morali alle bande.

Gli americani sono perfettamente consapevoli che nel caso della caduta di Bashar Assad la Siria diventera’ ingovernabile e sara’ un caposaldo di Al-Qaida. Dice Aleksandr Gusev, direttore dell’Istituto di programmazione strategica.
Allora perche’ di fatto forniscono all’opposizione non solo gli aiuti umanitari, ma anche le armi, dato che l’opposizione vuole appunto rovesciare Assad? Le dichiarazioni del vice direttore della CIA sono una dimostrazione dei duplici standard. In realta’ gli americani continuano a seguire la strada maestra della loro politica che mira a rovesciare il governo di Bashar Assad.
 Il presidente dell’Istituto di studi mediorientali, Evgenij Satanovskij, ha osservato che e’ impossibile combattere il terrorismo alleandosi con Al-Qaida.
In Siria gli USA stanno valutando varie ipotesi e continuano a fare errori. Se ne parla gia’ apertamente, nonostante che al presidente Obama non piaccia essere criticato.
Intanto e’ diventato noto che alla fine di agosto gli esperti di Russia e USA si incontreranno per discutere gli ultimi particolari della conferenza di Ginevra sul regolamento in Siria che potrebbe tenersi, presumibilmente, gia’ nel mese di settembre.
 

Nessun commento:

Posta un commento