Foto: EPA
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Nel mondo gli esperti continuano a discutere le dichiarazioni dell’ormai ex primo vice direttore della CIA, Michael Morell, che due giorni fa ha rilasciato una lunga intervista all’autorevole quotidiano Wall Street Journal.
Nella sua intervista Morell ha
detto che la violenza che sta sconvolgendo la Siria potrebbe abbracciare
anche l’Iraq, il Libano, l’Iran e altri paesi. Di mese in mese nel
paese sta crescendo il numero di combattenti stranieri che militano
nelle file dei gruppi legati ad Al-Qaida. Cio’ contribuisce ad
avvicinare l’eventuale caduta del governo.
Le parole
di Morell vengono interpretate in modi diversi. C’e’ chi crede che sia
una manovra per distrarre l’attenzione dallo scandalo della NSA. Una
notevole parte degli esperti dice invece che Morell non fa altro che
esprimere gli umori di chi, alla Casa bianca e al Congresso, crede che
in Siria non abbia piu’ senso puntare unicamente sul sostegno delle
bande armate.
La politica estera degli USA viene
decisa dal presidente. In questo senso, dice l’analista dell’Istituto
delle ricerche strategiche russo, Vladimir Kozin, non c’e’ nessun
cambiamento in vista.
Non credo che di punto in bianco la posizione degli USA possa diventare filosiriana o filogovernativa. Si continuera’ a seguire la linea dura, basata su duplici standard. Come prima la politica puntera’ sugli aiuti militari e morali alle bande.
Gli americani sono
perfettamente consapevoli che nel caso della caduta di Bashar Assad la
Siria diventera’ ingovernabile e sara’ un caposaldo di Al-Qaida. Dice
Aleksandr Gusev, direttore dell’Istituto di programmazione strategica.
Allora perche’ di fatto forniscono all’opposizione non solo gli aiuti umanitari, ma anche le armi, dato che l’opposizione vuole appunto rovesciare Assad? Le dichiarazioni del vice direttore della CIA sono una dimostrazione dei duplici standard. In realta’ gli americani continuano a seguire la strada maestra della loro politica che mira a rovesciare il governo di Bashar Assad.
Il presidente
dell’Istituto di studi mediorientali, Evgenij Satanovskij, ha osservato
che e’ impossibile combattere il terrorismo alleandosi con Al-Qaida.
In Siria gli USA stanno valutando varie ipotesi e continuano a fare errori. Se ne parla gia’ apertamente, nonostante che al presidente Obama non piaccia essere criticato.
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